Venerdì 16 Ottobre, il ritrovo è fissato alle 8 presso lo store di Heroebike, ad Aosta. Antonio, Denis, Federico, Erik, Maurizio ed io: sei montanari accomunati da spirito d’avventura e pronti a scoprire le meraviglie del nostro bellissimo Paese: natura, storia, cultura, enogastronomia, percorrendo la ciclovia Francigena italiana per raggiungere piazza San Pietro in Città del Vaticano.
Dopo il consueto rituale delle foto in posa plastica e l’immancabile caffè dall’amico Anthony, giriamo ingiuriosamente le spalle al Monte Bianco e lasciamo la nostra amata Valle puntando la bici in direzione sud e come farebbe un tenace segugio seguiremo la nostra preda dall’alba al tramonto.
Sono sufficienti 4/5 ore di rodaggio, prendiamo subito confidenza con i nuovissimi mezzi “gravel” che l’amico Antonio ci ha messo a disposizione per affrontare al meglio quest’avventura. Bici ideale per affrontare tutte le superfici della ciclovia Francigena; asfalto, sterrato, interpoderali, lastricati, pavé, terreni fangosi, mulattiere, sentieri, insomma una total bike.
I chilometri scorrono veloci. L’andatura del trenino talvolta risulta più da granfondo che da ciclo viandanti, ma alcune tappe sono lunghe (133 km la prima tappa) e c’è la necessità di raggiungere la meta prima dell’imbrunire, tuttavia, ad ogni colpo di pedale, riusciamo ad apprezzare tutto ciò che ci circonda.
Le sensazioni in sella sono positive e le aspettative sono alte. Gli adesivi bianchi/azzurri della ciclovia che di tanto in tanto scorgiamo a bordo strada ci confortano, la strada per Roma è giusta.
Ed ecco che pacatamente il viaggio si materializza: paesaggi, immagini, profumi, orizzonti che mutano rapidamente come scorrono le pagine di un libro accattivante; il territorio lascia la pianura e inerpica, arrivano gli Appennini, la Maremma, la Val d'Orcia, i monti Cimini; con il susseguirsi dei chilometri l’alternanza dei luoghi scandisce il nostro procedere deciso e sicuro.
Città d’arte, borghi fantasma, cascine, strutture fatiscenti, strade caotiche, strade solitarie, campi di girasole, riso, mais, vigne, terra scura arata dai trattori, ulivi, cipressi, campanili, chiese, cappelle, edicole votive, castelli... tra sacro e il profano. Abbiamo apprezzato i piatti tipici conditi da dialetti gentili, premurosi, curiosi, divertiti, interessati, incoraggianti, poco educati, bizzarri...”bihologisci”!
Ci siamo emozionati una volta raggiunto il mare, abbiamo stretto i denti nell’affrontare rampe “fuorilegge” con pendenze ad oltre il 20%, ci siamo esaltati a fare i trenini sulle provinciali, ci siamo fermati a contemplare le innumerevoli bellezze paesaggistiche che lungo il cammino abbondano, ci siamo infastiditi nel percorrere le gimkane cittadine nell’ora di punta.
Un’affascinante contrapposizione di suggestioni. Siamo stati in viaggio dieci giorni ma ci è sembrato di aver vissuto un mese. Magico.
Viandante, non esiste il sentiero,
Il sentiero si fa camminando.
Camminando si fa il sentiero
E girando indietro lo sguardo
Si vede il sentiero che mai più
Si tornerà a calpestare.
Viandante, non esiste il sentiero
Ma solamente scie nel mare...
*Chatillon - Castello d’Agogna (PV)
133 km; 560 D+ 900D-
Castello d’Agogna (PV) - Guardamiglio (LO)
108 km; 143 d+ 193 D-
Guardamiglio (LO) - Valmozzola (PR)
95 km; 821 D+ 227 D-
Valmozzola (PR) - Massa (MS)
120 km; 1272 D+ 1825 D-
Massa (MS) - Castelfiorentino (PI)
113 km; 690 D+ 655 D-
San Gimignano (SI) - Buonconvento (SI)
80 Km; 1072 D+ 1220 D-
Buonconvento (SI) - Radicofani (SI)
68 km; 2165 D+ 1470 D-
Radicofani (SI) - Ronciglione (VT)
118 km; 1395 D+ 1670 D-
Ronciglione (VT) - Città del Vaticano
69 Km; 560 D+ 930 D-